lunedì 21 ottobre 2013

UK e nucleare: non è la rinascita dell'atomo

David Cameroon ha annunciato che la centrale nucleare di Hinkley Point verrà realizzata; il governo inglese ha infatti accettato la partecipazione della compagnia cinese China Nuclear Corporation Company, che affiancherà le francesi EDF ed AREVA nel consorzio che prevede di realizzare due EPR da 1,6 GW per un totale di 3,2 GW di nuova potenza installata. 
Costo dell'operazione? Le stime del consorzio parlano di 16 mld.£ e di una fine lavori nel 2023. Si segnala, tanto per far capire la bontà delle stime di costi e tempi quando si parla di nucleare, il pessimo record delle due compagnie francesi nel costruire i loro mitici EPR in giro per l'Europa: nel caso di Olkliluoto (Finlandia),  AREVA è passata per la realizzazione di un EPR da 1,6 GW da 3 mld.€ in 4 anni previsti nel 2003 a 8,5 mld.€ in 11 anni; nel caso di Flamanville (Francia), EDF ha più che raddoppiato le sue stime di costo tra il 2006 e il 2012, passando da 3,7 mld.€ a 8,5 mld.€ (vedi qui per spiegazioni più dettagliate su entrambi i progetti). 
Il consorzio franco-cinese è riuscito a spuntare uno strike price (in soldoni il prezzo per l'elettricità venduta che gli viene riconosciuto, per una spiegazione più dettagliata qui) di 92,5 £/MWh, circa doppio rispetto ai prezzi del mercato elettrico UK; difficile non vederlo come un sussidio all'energia nucleare.
In ogni caso, l'ipotetico, (ricordiamo che EDF ha tempo fino ad inizio 2014 per prendere la decisione finale d'investimento) ingresso in funzione della nuova potenza nucleare UK non segnerà una nuova era per l'industria nucleare europea, ormai molto più concentrata sulla fase di decommissioning che su quella di realizzazione delle centrali di potenza nucleari, come evidenziato anche nel grafico sotto. 
  



giovedì 17 ottobre 2013

Il reshape del mercato della raffinazione

La raffineria di Jubail, un gigante in grado di processare 400.000 bl/g realizzato in partnership da Total e Saudi Aramco, dovrebbe iniziare a esportare i primi cargo di prodotti nel mese di novembre, stando a quanto confermato da alcuni trader.
Jubail sarà in grado di produrre circa 100.000-120.000 bl/g di benzina e riuscirà in questo modo a fare fronte alla crescente domanda di distillati leggeri dei sauditi, più che raddoppiata tra il 1995 ed il 2012. 

Il fenomeno spiazzerà le export di prodotti leggeri che provenivano dal bacino del mediterraneo e dirette verso il regno saudita. Che cosa significa tutto ciò? Che probabilmente la raffineria MOL di Mantova non sarà l'ultima a chiudere nel nostro Paese.