lunedì 10 giugno 2013

Risorse shale, nuove stime dall'EIA

L'EIA ha pubblicato un nuovo studio sulle risorse mondiali (o quasi) di gas e petrolio intrappolate nelle rocce scistose. Lo studio è un aggiornamento di un lavoro del 2011, rispetto al quale è stato incrementato il numero di Paesi e di bacini geologici presi in esame; le zone prese in esame sono quelle colorate nella cartina riportata qui sotto.  L'Italia non è inclusa nello studio.

Qualche considerazione sullo studio: 

-Prima di farsi prendere da facili entusiasmi sulla "rivoluzione che sconvolgerà il mondo dell'energia", ricordiamoci che il report parla di technically recoverable resources, cioè di quelle risorse che sarebbe possibile estrarre, stanti le tecnologie attuali, indipendentemente dal loro costo d'estrazione. Si noti quindi che la logica economica alla base delle scelte di produzione/investimento delle compagnie dell'O&G non rientra nelle considerazioni alla base del report. 
-Rispetto al 2011, le risorse stimate da shale aumentano del 10% per quanto riguarda il gas naturale e ben del 900%  per quanto riguarda il petrolio
- Si conferma come notevolissimo il peso delle risorse shale sulle risorse totali di idrocarburi. A livello mondo, per il gas le risorse da scisti rappresentano il 32%, mentre per il petrolio il 10%. 
- In Cina ci sarebbe un sacco di shale gas. Con le giusta combinazione di condizioni economiche e geologiche, la Cina potrebbe avere a disposizione abbastanza shale gas per soddisfare il fabbisogno dei prossimi 240 anni  (of course, a consumi fissi 2012). 
- In  Russia le risorse di shale oil sono state stimate in 75 mld/bbl, che ne farebbe il primo Paese per risorse di petrolio da scisti al mondo. 



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