Il problema del decommissioning nucleare e del conferimento dei rifiuti
radioattivi in depositi sicuri accomuna quasi tutti i Paesi del vecchio continente. L’Italia non fa eccezione: con 9 siti da bonificare, di cui 4 ex-centrali elettronucleari,
la sfida che si para di fronte a Roma è tecnologicamente e politicamente complessa. Dal punto di vista tecnologico, la soluzione a tale problema è stata creata nel 1999 e si chiama Sogin.
La società, oggi al 100% controllata dal MEF, prevede di investire nel prossimo ventennio ca. 6,5 miliardi di € in opere di smantellamento, gestione dei rifiuti nucleari e nella realizzazione di un Deposito Nazionale dei rifiuti di basso e medio livello e di un Parco Tecnologico.
La notizia è che nei prossimi mesi ISPRA, authority che vigila pro-tempore sul settore delle bonifiche nucleari, indicherà a SOGIN quali sono i criteri per decidere sul siting del deposito nazionale. SOGIN dovrà poi individuare le zone più papabili per accogliere il deposito. Insomma, si procederà a sondare gli umori di quei territori che, in un momento di congiuntura economica molto sfavorevole, saranno interessati ad ospitare investimenti molto ingenti ( ca 2,5 miliardi di €) e soprattutto un polo tecnologico di prim'ordine. Si accettano suggerimenti sulle zone di Italia che potrebbero essere più interessate ad accettare la sfida.
La società, oggi al 100% controllata dal MEF, prevede di investire nel prossimo ventennio ca. 6,5 miliardi di € in opere di smantellamento, gestione dei rifiuti nucleari e nella realizzazione di un Deposito Nazionale dei rifiuti di basso e medio livello e di un Parco Tecnologico.
La notizia è che nei prossimi mesi ISPRA, authority che vigila pro-tempore sul settore delle bonifiche nucleari, indicherà a SOGIN quali sono i criteri per decidere sul siting del deposito nazionale. SOGIN dovrà poi individuare le zone più papabili per accogliere il deposito. Insomma, si procederà a sondare gli umori di quei territori che, in un momento di congiuntura economica molto sfavorevole, saranno interessati ad ospitare investimenti molto ingenti ( ca 2,5 miliardi di €) e soprattutto un polo tecnologico di prim'ordine. Si accettano suggerimenti sulle zone di Italia che potrebbero essere più interessate ad accettare la sfida.
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